giovedì 31 gennaio 2013

L'albero e la mela

Ieri sera sono uscita a chiacchierare con un amico e parla che ti parla, siamo finiti a confrontarci sui trasferimenti all'estero.
Lui ha vissuto 3 anni in Inghilterra quando era adolescente perché suo papà era stato trasferito là per lavoro e la famiglia lo ha seguito.
Io vivo nello stesso quartiere dove sono nata.
Lui sta scoprendo solo ora le cicatrici che quell'esperienza gli ha lasciato, mentre ha ben presenti i vantaggi che gli ha regalato.
Io sono sempre stata terrorizzata da queste esperienze, per tutta una serie di motivi.


Il discorso è nato parlando di un lavoro che potrebbe interessare a mio marito, nella svizzera tedesca: prima di mandare il curriculum, mi ha chiesto se ero d'accordo e io gli ho detto di sì. Il mio amico mi ha quindi chiesto se, in caso venisse scelto, ci saremmo trasferiti tutti e io gli ho risposto che non lo sapevo: certo, le gemelle sono piccole e credo non avrebbero troppi problemi (non parlano ancora l'italiano, al limite passerebbero direttamente al tedesco! :-D ), ma Andrea è già alle elementari... Lui ha risposto che secondo lui invece sarebbe l'età migliore: certo farebbe fatica all'inizio, ma ne avrebbe solo vantaggi. E io, a poco a poco, mentre ne discutevamo, ho realizzato che non ero così restia solo per paura di mettere in difficoltà i miei figli, e anche me (non riesco ad imparare l'inglese, figuriamoci il tedesco!), ma perché mi spaventa l'idea che mio figlio cresca in un ambiente e in un modo a cui non sono preparata!

Questa cosa mi ha sconvolto!

da 123rf
Già, perché io ero convinta di essere una mamma aperta e per nulla morbosa, disponibile a prendere i miei figli come sono, senza sogni nel cassetto che possano obbligarli lungo una strada che non li soddisfi. Ho sempre detto e ripetuto che mio figlio poteva fare l'idraulico o l'astronauta, senza alcun problema, e poi mi scopro a temere gli insegnamenti tedeschi, una società diversa dalla nostra, una comunità diversa da quella che conosco, in cui io sarei la minoranza.
Insomma, ho paura che la mela cada lontana dall'albero e io non abbia gli strumenti e i punti di riferimento adeguati per capire e aiutare e indirizzare quella mela! Soprattutto per capirla...

Sia chiaro, non è che restare in Italia mi assicuri di poter far crescere mio figlio come vorrei, però... però effettivamente il mio subconscio lo pensava!

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