venerdì 21 dicembre 2012

The final countdown

Oggi scopriamo che anche i Maya possono sbagliare: e va be', ce ne faremo una ragione...
Ma il titolo non si riferisce all'ennesima profezia apocalittica che non trova conferma, bensì alla famosa canzone degli Europe:
Io avrò avuto 10 anni quando è uscita questa canzone e mi è piaciuta subito, come al resto della popolazione mondiale, più o meno. Ma il ricordo cui è legata è un po' strano...


Mia cugina vive(va) in una grande casa a più piani: nell'ultimo c'era un appartamentino che era stato preparato per sua nonna, e all'epoca era disabitato (escludendo la presenza di una gazza ladra in gabbia), ma arredato: sua mamma aveva trasformato la cucina in stireria, il salotto era completo di televisione e divano, ma quella che era la camera da letto, era stata trasformata in una specie di soffitta, piena di mobili coperti con polvere, vecchi giocattoli e altre cose non meglio identificate. In particolare c'era una vecchia poltrona in un angolo, all'estremo opposto rispetto la porta, dalla quale la guardavamo con un po' di timore misto a eccitazione: ci dava le spalle ed era coperta da un lenzuolo bianco, ricordava molto i film dell'orrore che evitavamo di guardare (ci bastava la musica di sottofondo per spaventarci a morte!). Invece in sala c'era un quadro di una donna, esattamente sopra il divano, che sembrava fissarti (malevolmente) in ogni punto della stanza. Insomma, per noi era un appartamento un po' inquietante.

Fatto sta che un giorno, mentre eravamo lì, abbiamo cominciato a sentire dei rumori: PUM! PUM! PUM! Sembrava qualcuno che stesse bussando per uscire da un armadio, o non so cosa, ma il rumore sembrava provenire dal quadro o dalla stanza (quella della poltrona!) che stava subito dietro. Mia sorella, mia cugina ed io eravamo terrorizzate! Allora, per farci coraggio, mettemmo a tutto volume questa canzone (non conoscendo l'inglese, il testo ci era del tutto indifferente) e andammo a controllare nella stanza "stregata": nulla! Eppure il rumore, a volte ritmato, altre interrotto bruscamente, persisteva. Ad un certo punto sentimmo la mamma di nostra cugina chiamarci e corremmo giù.
"Cosa stavate facendo con la musica così alta?"
"Nulla, mamma, nulla" disse mia cugina, sollevata e delusa allo stesso tempo.
Perché? Ma perché, entrando in cucina, vedemmo la fonte del rumore che ci aveva così deliziosamente terrorizzato: il pestacarne che teneva in mano... :-D


Che dire? Quella canzone mi è rimasta nel cuore come una fonte di coraggio davanti all'ignoto spaventoso e così, quando ho ricevuto il mio primo cellulare (come regalo di laurea di mio zio: anno 2011, età 25 anni: la dice lunga su come sono cambiate le cose in questi anni!) e ho dovuto deciderne la suoneria, non ho avuto molti tentennamenti al riguardo. E ancora adesso, un numero imprecisato di cellulari dopo, c'è ancora lei. Alla faccia dei Maya.

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